sabato 27 aprile 2013

Arturo Pérez-Reverte, Le barche si perdono a terra. Scritti su barche, mari e marinai (1994-2012)


Da brava abitante dell'entroterra, ho poca dimestichezza con il mare, che non mi attrae nemmeno nella sua versione estivo-balneare. Per questo motivo, mesi fa passando davanti, in libreria, a questa raccolta di scritti di Arturo Pérez-Reverte, avevo tirato di lungo, senza troppe curiosità. Ritrovando in seguito il libro nella Biblioteca della mia città, mi sono invece lasciata  lasciata prendere dalla forza evocativa del titolo, Le barche si perdono a terra (Tropea, Milano 2012), e  dalle promesse che il nome dell'autore suggeriva. E questa improvvisa intuizione si è rivelata giusta.

Arturo Pérez-Reverte, per chi non lo conoscesse, è giornalista, autore di romanzi storici e di avventure tradotti in tutto il mondo (ricordiamo soprattutto il ciclo del Capitano Alatriste) e marinaio. Dal 2003 è membro della Real Academia Española de la Lingua. Le diverse esperienze della sua vita si ritrovano in questo libro, che raccoglie scritti in parte inediti, in parte pubblicati su XL Semanal, nella rubrica "Patente di corsa". 

sabato 13 aprile 2013

Cees Nooteboom, Il suono del suo nome. Viaggi nel mondo islamico


Confesso che prima di leggere Il suono del suo nome (Ponte alle Grazie, Milano 2012)non avevo mai letto nulla di questo prolifico scrittore, poeta e giornalista olandese, che ha al suo attivo romanzi di grande successo, come Philip e gli altri, la sua opera prima, pubblicata nel 1954, e resoconti di viaggio, come Verso Santiago, raccolta di appunti di viaggio scritti in anni diversi e relativi al cammino di Santiago di Compostela.

Nooteboom, che ama definirsi soprattutto un poeta, è infatti anche un grande viaggiatore e nella sua ormai lunga vita (è nato all'Aia nel 1933) ha percorso tutti i continenti e visitato decine di paesi: scherzosamente viene addirittura definito "l'olandese viaggiante". Anche Il suono del suo nome è una raccolta di impressioni di viaggi compiuti, come recita il sottotitolo, "nel mondo islamico": dalla favolosa Isfahan alla splendente Granada, dalla rossa Marrakech, "chiave dell'Atlante e del Sahara" (p. 51) a Timbuctu, sommersa dalla sabbia, dall'India dalle mille contraddizioni, "tombe Moghul e fogne a cielo aperto, minareti e catapecchie" (p. 178) alla superba  Kairouan con la Grande Moschea e la sua selva di colonne...