sabato 30 giugno 2012

Malika Mokkedem, Gente in cammino


Gente in camminoGente in cammino, scritto e pubblicato in Francia nel 1990 e in Italia nel 1994 da Malika Mokkedem, una scrittrice algerina di lingua francese, è ormai considerato un classico della letteratura maghrebina per i temi trattati, quali la condizione femminile, l’attaccamento alle tradizioni, il desiderio di emancipazione, il dialogo tra le culture.

Malika Mokeddem, figlia di nomadi, è nata nel 1949 e cresciuta a Kenadsa, un villaggio del deserto algerino, ha studiato medicina all'università di Orano, prima di essere costretta, per motivi politico-religiosi, a lasciare il suo paese e a trasferirsi in Francia. Qui ha esercitato la professione medica, finché dal 1985 ha cominciato a dedicarsi alla scrittura e, negli anni Novanta, ha conosciuto il successo con il romanzo semi autobiografico  Gente in cammino.

Nel 2008 le è stato attribuito il premio Grinzane Terra d’Otranto per il suo impegno a difendere nel Mediterraneo la pace, la tolleranza e il rispetto delle differenze, quali motori dell’incontro tra le civiltà.Gente in cammino  è una storia quasi vera, che ci fa conoscere l’Algeria, il deserto, le  donne della sua famiglia, dagli anni della sanguinosa guerra di indipendenza (1954-62) fino agli anni ottanta e alle lotte per il potere.
Leyla, la protagonista del racconto, nasce in quegli anni e vede il suo paese trasformarsi, osserva e subisce i cambiamenti politici e sociali dalla particolare prospettiva del mondo femminile.

venerdì 29 giugno 2012

Nadia Ghulam e Agnès Rotger, Il segreto del mio turbante

Ancora la storia di una donna coraggiosa, ancora una testimonianza autobiografica di grande forza emotiva.

Il segreto del mio turbanteE' uscito da poco in Italia, Il segreto del mio turbante di Nadia Ghulam (Sperling& Kupfer, 2012), dove, con l'aiuto della giornalista catalana Agnès Rotger, l'autrice racconta la propria drammatica storia. Nata in Afghanistan prima dell'avvento dei talebani, la giovane donna ci parla della sua infanzia felice in una splendida Kabul non ancora sconvolta dalla guerra. L'età della spensieratezza finisce all'improvviso quando, a nove anni, rimane gravemente ferita e sfigurata dall'esplosione di una bomba che colpisce la sua casa.
Agnès Rotger e Nadia Ghulam

Comincia così per Nadia un terribile calvario di sofferenze sia fisiche, con decine di operazioni chirurgiche, sia morali, a causa del graduale impazzimento del padre e della morte dell'unico fratello maschio. Per di più il sopraggiunto regime dei talebani impone al paese inconcepibili restrizioni, tra cui il divieto per le donne di lavorare e studiare.
Resasi conto della precarietà della situazione familiare, Nadia prende una pericolosa ma indispensabile decisione, quella di travestirsi da maschio per guadagnare di che sopravvivere.

mercoledì 27 giugno 2012

Sindiwe Magona, una voce per il Sudafrica


La vita della scrittrice sudafricana Sindiwe Magona potrebbe essere presa come modello della lotta di una volontà indomabile contro condizioni di partenza che difficilmente avrebbero potuto essere più avverse.

Nata in un villaggio sudafricano negli anni precedenti l'apertheid, (come ci racconta nella sua autobiografia Ai figli dei miei figli) Sindiwe ha sperimentato fin dall'infanzia condizioni alienanti e crudeli, come la privazione di ogni comfort materiale,  lo sradicamento dalla comunità in cui era cresciuta, a causa delle leggi che concentravano gli africani in townships squallide e degradate,  le difficoltà di studiare, in una società che poneva mille ostacoli alla formazione culturale dei neri.

Nonostante tutto, tale era la sua volontà che Sindiwe riuscì ad acquisire il diploma di maestra, per poi rendersi conto però di quanto fosse difficile per gli insegnanti di colore svolgere dignitosamente il proprio lavoro, nelle scuole che il governo degli Afrikaaner riservava loro: la prima classe in cui si trovò ad insegnare, per esempio, era composta di settantadue alunni, privi di tutto, matite, gomme, libri di testo... Fu così che Sindiwe comprese che i programmi scolastici per le popolazioni indigene erano solo una tragica farsa, il cui vero scopo era quello di mantenere il più possibile nell'ignoranza le popolazioni locali, per le quali il governo dei Boeri non aveva intenzione di "sprecare" risorse.

giovedì 7 giugno 2012

Kader Abdollah, Il messaggero

Il messaggeroAmo molto Kader Abdollah, autore iraniano, che, costretto ad emigrare per motivi politici, è considerato uno dei migliori scrittori olandesi contemporanei. L’Olanda, infatti, è diventata la sua seconda patria e la l’olandese la lingua d’uso dei suoi romanzi. Scrittura cuneiforme ( 2003 ) è uno dei miei romanzi preferiti di questo ultimo decennio, seguito poi da La casa della Moschea, pubblicato nel.2008.

Il messaggero è la biografia di Maometto ed io trovo interessante il fatto che a scriverla sia un iraniano di formazione marxista, che comunque continua a definirsi laico, anzi ateo, anche se nato in una famiglia musulmana. In casa sua gli eroi erano Maometto e Fatima, gli eroi di Kader giovane Fidel Castro e Che Guevara. Solo in tarda età deciderà di leggere il Corano. Lo troverà difficile prima, poi bellissimo: pericoloso se usato come libro di regole, più bello e pieno di poesia rispetto alla Bibbia, a cui Maometto ha attinto abbondantemente. 
 Nel 2009 Abdollah, dopo tre anni di intenso lavoro, ha pubblicato in Olanda due opere:  Il messaggero, un racconto e De Koran. una traduzione.

lunedì 4 giugno 2012

Sospensione delle proiezioni annunciate

Comunichiamo a tutti gli interessati che, essendosi verificati numerosi e non superabili problemi durante la proiezione del film Palazzo Yacoubian del giorno 1 giugno presso il Centro d'Incontro Reggio Est di Reggio Emilia, la proiezione del film  Il leone del deserto, prevista per il giorno 8 giugnoè stata annullata.