Di tenore del tutto diverso è l'ultima opera che Ponte alla Grazie ha da poco pubblicato: Profumi è infatti una raccolta di brani che ripercorrono la memoria dello scrittore alla ricerca degli odori che lo hanno accompagnato fin dall'infanzia. Ed eccoli là, in ordine alfabetico, dal profumo di Abete che permea l'aria nella regione dei Vosgi, con la resina che "somiglia alle lacrime" (p. 12) e ricorda le pasticche per la gola, all'odore del Viaggio, che permette di "fiutare [...] l'alito dei Paesi nuovi" (p. 166), di città come Istanbul, Marrakech, Assuan, Tiapei, Shangai, Colon...: " I nomi sono poesie. I profumi, delle barche che ci accompagnano in una dolce deriva." (p.166).
Gruppo di Studio Interculture
uno spazio di ricerca, lettura, discussione
giovedì 16 maggio 2013
Philippe Claudel, Profumi
sabato 27 aprile 2013
Arturo Pérez-Reverte, Le barche si perdono a terra. Scritti su barche, mari e marinai (1994-2012)
Da brava abitante dell'entroterra, ho poca dimestichezza con il mare, che non mi attrae nemmeno nella sua versione estivo-balneare. Per questo motivo, mesi fa passando davanti, in libreria, a questa raccolta di scritti di Arturo Pérez-Reverte, avevo tirato di lungo, senza troppe curiosità. Ritrovando in seguito il libro nella Biblioteca della mia città, mi sono invece lasciata lasciata prendere dalla forza evocativa del titolo, Le barche si perdono a terra (Tropea, Milano 2012), e dalle promesse che il nome dell'autore suggeriva. E questa improvvisa intuizione si è rivelata giusta.
Arturo Pérez-Reverte, per chi non lo conoscesse, è giornalista, autore di romanzi storici e di avventure tradotti in tutto il mondo (ricordiamo soprattutto il ciclo del Capitano Alatriste) e marinaio. Dal 2003 è membro della Real Academia Española de la Lingua. Le diverse esperienze della sua vita si ritrovano in questo libro, che raccoglie scritti in parte inediti, in parte pubblicati su XL Semanal, nella rubrica "Patente di corsa".
sabato 13 aprile 2013
Cees Nooteboom, Il suono del suo nome. Viaggi nel mondo islamico
Confesso che prima di leggere Il suono del suo nome (Ponte alle Grazie, Milano 2012), non avevo mai letto nulla di questo prolifico scrittore, poeta e giornalista olandese, che ha al suo attivo romanzi di grande successo, come Philip e gli altri, la sua opera prima, pubblicata nel 1954, e resoconti di viaggio, come Verso Santiago, raccolta di appunti di viaggio scritti in anni diversi e relativi al cammino di Santiago di Compostela.
Nooteboom, che ama definirsi soprattutto un poeta, è infatti anche un grande viaggiatore e nella sua ormai lunga vita (è nato all'Aia nel 1933) ha percorso tutti i continenti e visitato decine di paesi: scherzosamente viene addirittura definito "l'olandese viaggiante". Anche Il suono del suo nome è una raccolta di impressioni di viaggi compiuti, come recita il sottotitolo, "nel mondo islamico": dalla favolosa Isfahan alla splendente Granada, dalla rossa Marrakech, "chiave dell'Atlante e del Sahara" (p. 51) a Timbuctu, sommersa dalla sabbia, dall'India dalle mille contraddizioni, "tombe Moghul e fogne a cielo aperto, minareti e catapecchie" (p. 178) alla superba Kairouan con la Grande Moschea e la sua selva di colonne...
domenica 31 marzo 2013
Jamal Ahmad, L'acqua più dolce del mondo
È difficile dire se ci troviamo di fronte a un romanzo o a una raccolta di racconti: la narrazione infatti procede per capitoli staccati, con salti temporali e spaziali, con l'introduzione di personaggi nuovi senza apparente legame con quelli conosciuti in precedenza. In realtà il fil rouge c'è ed è costituito dal personaggio di Tor Baz, che compare in tutti gli episodi narrati, curiosamente senza mai esserne il protagonista.
venerdì 8 marzo 2013
Gioconda Belli, Nel paese delle donne
Oggi, che è l'8 marzo, mi è venuta voglia di riprendere in mano l'ultimo romanzo di una scrittrice sudamericana che amo molto, Goconda Belli: Nel paese delle donne e di riportare in questo blog la recensione che avevo fatto il 6 agosto 2011 in un altro blog: gruppodilettura.wordpress.com.
giovedì 7 marzo 2013
Adekeye Adebajo, The Curse of Berlin
Il saggio The Curse of Berlin (La maledizione di Berlino) fa riferimento alla Conferenza di Berlino del 1884-1885, durante la quale gli stati europei stabilirono di fatto le regole per la spartizione dell’Africa. Quegli eventi storici e strutturali, è la
tesi sostenuta nel libro, continuano a influenzare e plasmare le relazioni internazionali dell’Africa contemporanea. Questa ricerca è frutto di un approccio storico, anche se si concentra soprattutto
sulla contemporaneità.
lunedì 4 marzo 2013
Anita Desai, Il villaggio sul mare
Per assaggiare ancora un po’ di India, un romanzo breve e neppure tanto recente: mi riferisco a Il villaggio sul mare di Anita Desai, pubblicato nel 1982 e in Italia nel 2002.
E’ sempre piacevole leggere o rileggere questa scrittrice, nata e vissuta a lungo in India, a Calcutta, Bombay, Delhi, di madre tedesca e di padre bengalese. Oggi, invece, vive tra gli Usa, il Messico e l’India, dove ritorna spesso.
Il romanzo ha qualcosa di autobiografico, come lei stessa dichiara nell’introduzione. “Non viene dalla mia infanzia, ma dall’infanzia dei miei figli”. Anita viveva a Bombay e, quando era possibile, fuggiva da una città affollata e piena di problemi, per andare al mare, in un piccolo villaggio di pescatori, per vivere in un’atmosfera idilliaca: “correre a piedi nudi sulla sabbia tiepida e fin dentro il mare, guardare le barche che tornano a riva al tramonto con le reti colme di pesce, nei pomeriggi torridi riposare all’ombra di palme fruscianti, placare la sete con il latte di cocco fresco”.
giovedì 28 febbraio 2013
Jhumpa Lahiri, L'interprete dei malanni
Nonostante la sua vita errabonda, ciò che caratterizza Jhumpa Lahiri è la sua matrice indiana, anche se non è mai vissuta in India. Forte è il legame con la terra d’origine dei suoi genitori. Lei stessa, che si può considerare un’americana di seconda generazione, ha dichiarato che “crescere non è stato semplice, perché mi sembrava che a crescere, in realtà, fossero due persone, quella legata alla tradizione indiana e quella proiettata nella frenesia americana.” Tutto questo è materia dei suoi romanzi e racconti sin dalla prima raccolta L’interprete dei malanni.
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