sabato 8 settembre 2012

Roddy Doyle, un autore da rileggere

Non solo a NataleIl Corriere della Sera di oggi riporta la notizia che, al Festival della Letteratura di Mantova, lo scrittore irlandese Roddy Doyle terrà domani una lezione dal titolo Il fantasma della bisnonna, nell'ambito di una serie di incontri sulle fiabe.

Di Roddy Doyle ho recentemente letto il breve Non solo a Natale, uscito quest'anno presso Guanda, racconto che sinceramente mi ha deluso un po'. La vicenda di due fratelli di Dublino legati da un inscindibile legame forte come quello di due gemelli omozigoti, eppure divisi da altrettanto tenaci rivalità, che finiranno per corrodere il loro rapporto, riprende il tema della famiglia, tema caro a Doyle, autore capace come pochi altri di analizzare i rapporti tra bambini e adolescenti, dando loro una voce non condiscendente né artificiosa, ma naturale, a volte cruda, ma sempre genuina. La vicenda però non mi ha colpito particolarmente, forse per la brevità del testo, forse perché il racconto mi è sembrato riecheggiare altre pagine dell'autore.


La lettura di questo testo tuttavia è stata l'occasione per rileggere tutta l'opera dello scrittore dublinese, a partire da quel fantastico I Commitments (Guanda, 1987) che mi conquistò anni fa, con la storia di alcuni adolescenti di Dublino che vogliono "metter su" una band, con chitarre, sassofono, voce solista e coro di voci femminili. Irriverente, esilarante, a volte molto crudo, ma sempre in qualche modo ingenuo e pieno di ironia, I Committments è il primo libro della cosiddetta "Trilogia di Barrytown", di cui fanno parte anche Bella famiglia (Guanda, 1995) e Due sulla strada (Guanda, 1996), i cui personaggi sono legati da vincoli di parentela a quelli del primo romanzo. Da questi tre romanzi sono stati tratti altrettanti film.

Il libro successivo è quello che io personalmente preferisco, Paddy Clarke ah ah ah! (pubblicato in Italia da  Guanda nel 1994, prima cioè dei due appena menzionati, che erano stati scritti  in precedenza), la storia irresistibile e dolceamara di un bambino, Paddy (diminutivo del diffusissimo nome Patrick), che assiste con i suoi occhi innocenti, ma anche disincantati, al disintegrarsi della sua famiglia, con il divorzio dei genitori e l'allontanamento del padre. Il monello spensierato e sempre nei guai per le marachelle compiute con i compagni di giochi sperimenta un dolore senza limiti e si trasforma in un solitario, evitato e preso in giro da tutti ("Paddy Clarke / Paddy Clarke / Il papà non ce l'ha / ah ah ah"). E' così, dolorosamente e confusamente, che Paddy diventa grande. Un libro divertente, ironico, ma anche triste e commovente, con cui a buona ragione Doyle vinse il Booker Prize 1993.

Seguì poi La donna che sbatteva nelle porte (Guanda 1997), la cui protagonista è una donna maltrattata e umiliata dal marito in tutti i modi possibili e che pure resiste al suo fianco per diciassette anni, riuscendo infine a rialzare la testa e liberarsi dall'oppressione. Paula Spencer, questo il nome della donna, è anche la protagonista di Paula Spencer, uscito sempre presso Guanda nel 2007.

Ma l'opera che più mi ha impressionato dopo Paddy Clarke ah ah ah, è Una stella di nome Henry (Guanda 2000), straordinario affresco storico che racconta l'Irlanda della guerra per l'indipendenza attraverso gli occhi di un ragazzino, Henry Smart, che partecipa alla lunga e difficile lotta a fianco dei protagonisti storici, come Michael Collins e Eamon De Valera.  Non manca anche in questo libro il tema della famiglia, con il rapporto strettissimo che lega Henry sia al fratellino, che morirà presto stremato dagli stenti di una vita randagia, sia al padre, che Henry mitizza e dalla cui presenza si sentirà sempre protetto, nonostante l'uomo lasci la famiglia molto presto (ma Henry riuscirà a tenere sempre con sé la gamba di legno del padre ormai defunto, che attraverso gli anni gli servirà da talismano, arma, sostegno ecc). A metà tra il romanzo storico e il racconto picaresco, un ricchissimo mosaico di avventure e di incontri, in un periodo cruciale della storia irlandese.
Altri due romanzi, Una faccia già vista (Guanda 2005) e Una vita da eroe (Guanda 2010) completano la trilogia che vede protagonista il formidabile Henry Smart, seguendolo in tutta la sua vita, con l'emigrazione in America e poi il ritrovato contatto con l'Irlanda, l'IRA, ecc.

Un autore, insomma, che vale la pena di riscoprire e, per chi ha la fortuna di partecipare al Festivaletteratura, di ascoltare.

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