giovedì 10 gennaio 2013

Olav Hergel, L'immigrato


Nell'ambito delle ricerche del nostro gruppo, nel 2012 mi sono occupata della letteratura dei figli degli immigrati magrebini in Francia, analizzando le opere di alcuni giovani autori che raccontano la vita degli abitanti delle banlieues, in bilico tra due culture, sradicati ormai dal mondo arabo da cui provengono le loro famiglie, ma per nulla integrati nella nazione in cui sono nati e di cui hanno la cittadinanza.

Uno scenario simile è quello proposto dal romanzo L'immigrato del giornalista danese Olav Hergel, uscito nel 2012 presso la casa editrice Iperborea, dopo che l'autore aveva già conosciuto un grande successo con la pubblicazione, nel 2010, di un altro romanzo, Il fuggitivo.

Ambientato in Danimarca, L'immigrato è la storia di Zaki, diciottenne appartenente a una famiglia di origine marocchina ben integrata e studente modello, che non ha niente a che fare con le bande di ragazzi balordi che circolano nel paese, provocando risse, molestando le ragazze e rapinando i passanti. La sua vita è quella di un qualunque studente di liceo, cui i genitori hanno insegnato a rispettare le regole e costruirsi un futuro studiando e facendo il proprio dovere. Zaki è e si sente del tutto danese e mal sopporta le discriminazioni cui è talvolta sottoposto solo perché è un "musonero", come spesso vengono designati gli immigrati e i loro figli.

mercoledì 9 gennaio 2013

Patricia Schostein Pinnock, Il cielo di Cape Town

Patricia Schostein Pinnock è una poetessa e autrice di romanzi che vive in Sudafrica, ma è nata nel 1952 nella Rhodesia del Sud, oggi Zimbabwe. Decise di scrivere storie, poesie e canzoni per bambini, quando si rese conto che i libri sudafricani ignoravano quasi l’esistenza di bambini neri. Si è dedicata alla narrativa dopo un master in scrittura creativa, sotto la supervisione di J.M. Coetzee.

E’ diventata scrittrice di successo con il suo libro di esordio Skyline, pubblicato in originale nel 2000 e in Italia nel 2005, col titolo Il cielo di Cape Town, da Pisani, una casa editrice che si propone di “fare da tramite tra culture, filosofie, universi individuali e collettivi disparati ed eterogenei, per poter offrire nuove prospettive di indagine e approfondimento, nuovi punti di incontro e partenza."  Propone, dunque, storie e racconti da tutto il mondo, con un'attenzione particolare agli spazi inesplorati della Cina e dei paesi orientali.

Il cielo di Cape Town è, appunto, il romanzo d’esordio della scrittrice, una piacevole scoperta meritevole di attenzione. Numerosi personaggi con le loro storie si muovono al centro di Città del Capo.

 La voce narrante è quella di un’adolescente quattordicenne. Ci racconta di sé, di cui non è detto il nome, e della sua sorellina Mossie, a cui è strettamente legata, mentre prende le distanze dai genitori che non ama: un padre che se n’è andato di casa, una madre che non ha amici, che puzza di brandy e sigarette, qualche volta picchia la figlia.

martedì 8 gennaio 2013

Un omaggio a Rita Levi Montalcini

Perché non ricordare anche nel nostro blog di Interculture una donna come RITA LEVI MONTALCINI, prima di tutto con le parole del presidente Napolitano come “luminosa figura della storia della scienza", ma anche come senatrice a vita dal 2001, e scrittrice? Numerosi sono i libri pubblicati in questi ultimi anni. 

Tenacia e caparbietà hanno caratterizzato la vita di una donna che a 30 anni fu costretta ad emigrare e quindi a ritornare a causa delle leggi razziali, a 40 a riemigrare e quindi ritornare dopo 30 anni. Il mondo intero la conosce per essere stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina e la fisiologia. Dal 1901, anno dell’istituzione del premio, sono stati premiati 735 uomini, ma solo 35 donne, in Italia 20 uomini e solo due donne: Grazia Deledda e appunto la Montalcini. Sono state solo 11 le scienziate alla quali è stato attribuito questo riconoscimento per una disciplina scientifica nei settori della fisica, chimica e medicina. Solo undici i Nobel riconosciuti alla scienza femminile, una scelta che ha sicuramente discriminato e penalizzato altre ricercatrici che non l'hanno ricevuto, pur avendo contribuito in modo determinante ai progetti scientifici premiati. La polacca Marie Curie-Sklodowska, grazie ai suoi studi sulla fisica e la chimica, è stata, invece, l’unica scienziata ad ottenerne due. 

venerdì 28 dicembre 2012

Matlwa Kopano, Coconut. Nera fuori bianca dentro


Matlwa Kopano, una scrittrice sudafricana, laureata in medicina, ha scritto Coconut a soli ventuno anno, ottenendo subito prestigiosi premi letterari: il romanzo è stato talmente apprezzato in Sudafrica da essere oggetto di studio nelle scuole superiori e a livello universitario. Anche nelle biblioteche di Reggio Emilia è reperibile nello spazio dedicato ai giovani, a cui il romanzo è indirizzato in modo particolare. La prima edizione italiana è del maggio 2011.


Il romanzo è preceduto da una introduzione, in cui si ricorda che Coconut è ambientato nel Sudafrica intorno al 2004, circa dieci anni dopo le prime elezioni del 1994 a suffragio universale, con la vittoria di Nelson Mandela. Era finalmente nata una Repubblica libera e democratica, che sanciva la fine dell’apartheid, cioè di quel regime di segregazione razziale istituito nel 1948, a discapito della popolazione indigena e che conferiva tutti i privilegi alla minoranza bianca, soprattutto ai discendenti dei boeri, che dalla fine del '600 si erano insediati in Sud Africa, sviluppando una propria cultura e lingua (l’afrikaans).

venerdì 21 dicembre 2012

Nel segno del noir: Reynaldo Sietecase

Ho sempre nutrito una grande passione per il noir, uno dei pochi generi letterari "di consumo" che, a mio parere, abbia in sé le potenzialità per trascendere i limiti previsti dal genere stesso e essere considerato, a pieno titolo, semplicemente letteratura.

Recentemente è uscito Quanti ne dobbiamo ammazzare? di Reynaldo Sietecase, giornalista, editore, scrittore, autore anche di un altro noir, Un delitto argentino, uscito nel 2011, entrambi presso Baldini Castoldi Dalai.

Protagonista ed eroe negativo nei due romanzi è l'avvocato Mariano Marquez, che, durante una permanenza in carcere per reati minori, progetta "il delitto perfetto", che attuerà poi, una volta uscito: il sequestro e l'assassinio di un imprenditore, il cui cadavere sarà poi fatto sparire con l'acido, in modo da non lasciare prove. Un delitto argentino è la storia di questo crimine, della sua progettazione, della messa in opera e delle sue conseguenze.

lunedì 17 dicembre 2012

Jeanette Winterson, Perché essere felice quando puoi essere normale?

Recentemente presso l'editore Mondadori è uscito il libro Perché essere felice quando puoi essere normale? autobiografia della scrittrice inglese Jeanette Winterson, autrice di numerosi altri romanzi, tra cui  Non ci sono solo le aranceopera  d'esordio, uscita nel 1985, con cui l'autrice vinse l'importante Whitbread First Novel Award, e l'appassionato Scritto sul corpo, pubblicato in Italia nel 1993.


Nata a Manchester, Jeanette fu adottata a sei mesi da una coppia non più giovanissima, che viveva ad Accrington, in un sobborgo operaio fatte di modeste casette a schiera. Entrambi i genitori praticavano una rigorosa fede pentecostale e avevano adottato la bambina con l'idea di farne una missionaria e diffondere il proprio credo. Partecipare alle funzioni in chiesa tutti i giorni, leggere quotidianamente la Bibbia, ascoltare alla radio solo le trasmissioni sulla religione, queste le principali attività della famiglia. La piccola Jeanette, sulla cui sacca da ginnastica, invece che animaletti o cuoricini, la madre ha ricamato un perentorio "L'estate è arrivata e noi non siamo ancora redenti",  cresce pertanto imbevuta di sentenze bibliche e di terrori apocalittici: "Molti bambini lasciano qualcosa da mangiare per Babbo Natale, quando si cala giù dal camino. Io preparavo dei regali per i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse. "Arriveranno stanotte, mamma?"(p. 75)

domenica 16 dicembre 2012

Dacia Maraini, La seduzione dell'altrove

  Articoli, racconti, itinerari di viaggio sono contenuti in un libro di Dacia Maraini, pubblicato nel 2010 con il titolo La seduzione dell' altrove. La scrittrice del viaggiare ha fatto un destino, allenata dalla più tenera infanzia a girare il mondo, coniugando libertà e ragione - come si legge nella quarta di copertina. E’ una donna che è nata viaggiando:  "Io vado. Perché ho sempre voglia di raccontare di una nuova seduzioneIl viaggio assomiglia alla narrazione”. Alla fine degli anni ’30, Dacia Maraini, a poco più di un anno di età, era partita insieme ai genitori per il Giappone, dove il padre Fosco, etnologo, aveva vinto una borsa di studio internazionale per una ricerca sugli Hainu, nel nord del Giappone, a Koibe.
L’altrove allora, per Dacia bambina, era l’Italia, “luogo segnato dalle memorie di un impero maestoso che aveva dominato il mondo”. Per contrasto, la realtà giapponese, fatta di grandi Budda di legno, di pagode e templi verniciati di rosso e nero, era “pane di tutti i giorni”.

Nel volume sono raccolte descrizioni e analisi delle tante culture e delle diverse società che la scrittrice ha incontrato negli ultimi vent’anni, in Europa e nel resto del mondo. I luoghi di cui racconta, sapendo cogliere l’anima del luogo, sono i più diversi:

venerdì 14 dicembre 2012

Giornata Internazionale dei Migranti


La settimana prossima verrà celebrata nel mondo la Giornata Internazionale dei Migranti, una ricorrenza istituita dall'ONU nel 2000 per stimolare la riflessione di tutti sui molteplici aspetti di questo complesso fenomeno, oltre che, naturalmente, sui diritti dei migranti stessi. 

Il giorno, il 18 dicembre, fu scelto perché già nel 1990 proprio in quel giorno le Nazioni Unite avevano adottato la Convenzione internazionale sulla Protezione dei Diritti per tutti i migranti e le loro famiglie. La proclamazione della Giornata dei Migranti nel 2000 rappresentò un importante passo avanti per il riconoscimento di tale Convenzione da parte delle nazioni coinvolte nel fenomeno migratorio.

Numerose sono le iniziative che avranno luogo a Reggio Emilia durante la settimana dal 15 al 23 dicembre, organizzate dal comune, dall'associazione Filef (Associazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie) e da altre importanti istituzioni.

Tra l'altro ricordiamo che, sempre il giorno 18, verrà anche presentato l'annuale dossier della Caritas/Migrantes sull'immigrazione.

Il programma completo delle iniziative è visibile a questo link del Comune di Reggio Emilia: