La conferenza, il cui titolo è Geopolitica africana. Usa, Cina, Europa e Turchia nello scacchiere africano, sarà condotta da Andrea Mastrangelo (Gazzetta di Reggio) e presieduta da Ildo Cigarini (Presidente di Boorea). Caracciolo, uno dei massimi esperti di geopolitica in Italia, analizzerà il ruolo che il continente africano assume su scala mondiale, soffermandosi sui temi della Primavera Araba e i relativi cambiamenti e ripercussioni che riguarderanno anche il nostro paese.
mercoledì 14 dicembre 2011
Africa - Europa, Incontro con Lucio Caracciolo
La conferenza, il cui titolo è Geopolitica africana. Usa, Cina, Europa e Turchia nello scacchiere africano, sarà condotta da Andrea Mastrangelo (Gazzetta di Reggio) e presieduta da Ildo Cigarini (Presidente di Boorea). Caracciolo, uno dei massimi esperti di geopolitica in Italia, analizzerà il ruolo che il continente africano assume su scala mondiale, soffermandosi sui temi della Primavera Araba e i relativi cambiamenti e ripercussioni che riguarderanno anche il nostro paese.
martedì 13 dicembre 2011
Caritas/ Migrantes Dossier statistico Immigrazione, 21° rapporto 2011
In varie parti d’Italia è stato presentato il Dossier Statistico sull’Immigrazione, il ventunesimo rapporto, a cura della Caritas e della Fondazione Migrantes. A Reggio Emilia la presentazione è stata fatta nell’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio martedì 6 dicembre 2011.
Dopo alcuni interventi, è stato mostrato un video Dossier di Rainew, che con immagini e molte statistiche evidenziava il ritmo di crescita dell’emigrazione nelle diverse vesti dell’immigrato come clandestino, rifugiato politico e nuovo cittadino del nostro paese.
Ai presenti è stato consegnato un libro di 512 pagine, che, diviso in capitoli, si caratterizza, in quanto dossier, per il numero elevato di dati statistici. Significativo il sottotitolo: “Oltre la crisi insieme”, poiché in una situazione di grande drammaticità economica mondiale solo uniti si può tentare di superarla anche sotto il profilo dell’immigrazione.
Un miliardo e mezzo di persone nel mondo vive ancora...
lunedì 12 dicembre 2011
Se non ora, quando?
Certo è bello rallegrarsi per le tre donne che hanno avuto il riconoscimento del Premio Nobel per la pace, ma permettetemi di rallegrarmi anche per fatti...di casa nostra: mi riferisco alle centomila donne scese in piazza domenica 11 dicembre 2011, dieci mesi dopo quel 13 febbraio, di cui si è molto parlato.
Allora vi era una forte motivazione nella richiesta di dimissioni del governo Berlusconi, oggi, anche con il neonato governo Monti, c'è la necessità di riportare al centro del dibattito la mai risolta "questione femminile". Per questo le donne scendono in piazza, per riportare l'attenzione su temi caldi della manovra, pagati, come sempre, in particolare dalle donne, siano esse pensionate, o aspiranti pensionate, o disoccupate, o madri senza asili nido. In piazza, in particolare tra le 20000 presenti a Roma c'erano attrici, cantanti, politiche, imprenditrici, ma anche gente comune, a gridare slogan come" Il governo è cambiato, il paese no", o "Senza di noi l'Italia non cresce" o a sollecitare richieste di welfare.
Qualcuno ha detto che, se il 13 febbraio la manifestazione era "di pancia", quella del 11 dicembre è più "di testa".
Moltissime le conquiste da fare delle donne africane, ma anche le donne italiane devono conquistarsi molti spazi e al più presto!
domenica 11 dicembre 2011
A tre donne il Nobel per la pace 2011
Per tutto il 2011 si è proposto il conferimento del Nobel per la pace alle donne africane e così è stato, anche se la generica assegnazione si è concretizzata in tre donne con dei connotati ben precisi: due africane e una yemenita, quindi del Medio Oriente.
241 erano i candidati, tra di loro anche Emergency o blogger attiviste come la cubana Yoani Sanchez.
Le tre donne prescelte sono state premiate “per le loro battaglie non violente per la sicurezza delle donne, per il loro diritto a partecipare alla costruzione della pace… per aver dimostrato di voler agire in un contesto di belligeranza e di sopraffazione e non solo di essere vittime in un mondo in cui troppo spesso tattiche come lo stupro son tattiche di guerra”.
Il premio per la pace, per volontà di Nobel, è stato assegnato quasi tutti gli anni a partire dal 1901, ma, non a caso, a pochissime donne: voglio ricordare Aung San Suu Kyi (Birmania 1991 ), Rigoberta Menchu (Guatemala 1992 ), Shirin Ebadi ( Iran 2003 ).
E', quindi, importantissima in questo 2011 l’attribuzione contemporanea a tre donne, che hanno ritirato il premio, contraddistinguendosi e identificandosi nei loro coloratissimi abiti, così diversi dai nostri omologati abiti occidentali.
giovedì 8 dicembre 2011
Nadeem Aslam, La veglia inutile

Un romanzo molto atteso per il grande interesse suscitato in me nel 2004 da Mappe per amanti smarriti, opera polifonica che – con una trama quasi poliziesca – senza retorica, con lucidità, con pietosa partecipazione, descrive le “gabbie religiose, politiche, sociali” che rendono ancora più dura la vita di migranti, soprattutto pakistani, che continuano ad avere lo sguardo alla patria perduta.
Tra i temi affrontati la mancata integrazione in una città senza nome, ribattezzata "Città della solitudine", in un’Inghilterra multiculturale, ma che spesso ghettizza, anche perché gli stessi migranti di prima generazione si autoghettizzano.
E’ l‘islamismo in primo piano con le sue storture, le contraddizioni che producono forme di violenza soprattutto sulle donne. Un islamismo con volti diversi, che può degenerare in fanatismo e che come tale è condannato da Nadeem Aslam che si definisce laico, ma di cultura musulmana. Un romanzo che si presta ad un’efficace indagine sociologica, ma che deve essere gustato anche per la bellezza della scrittura, per la ricchezza della lingua, per la sensualità, per le minuziose descrizioni che sollecitano i sensi, suggerendo colori, profumi, attraverso le frequenti metafore e similitudini.
E’ l‘islamismo in primo piano con le sue storture, le contraddizioni che producono forme di violenza soprattutto sulle donne. Un islamismo con volti diversi, che può degenerare in fanatismo e che come tale è condannato da Nadeem Aslam che si definisce laico, ma di cultura musulmana. Un romanzo che si presta ad un’efficace indagine sociologica, ma che deve essere gustato anche per la bellezza della scrittura, per la ricchezza della lingua, per la sensualità, per le minuziose descrizioni che sollecitano i sensi, suggerendo colori, profumi, attraverso le frequenti metafore e similitudini.
mercoledì 7 dicembre 2011
Fawzia Koofi, Lettere alle mie figlie

Nata da una influente famiglia del Badakhshan, una delle più povere e remote regioni dell'Afghanistan, diciannovesima di ventitré figli, abbandonata alla nascita dalla madre, perché "solo una bambina", Fawzia Koofi ha vissuto nella sua non lunga vita (ha oggi trentasei anni) tragedie e trionfi di ogni genere, il più straordinario dei quali è forse l'essere riuscita a sopravvivere, con l'aiuto della madre pentitasi dell'abbandono, e a formarsi una personalità indipendente in un mondo e in un'epoca di implacabile durezza.
Inframmezzato dalle lettere che Fawzia scrive alle sue figlie, il libro racconta in prima persona la vita di questa donna mite ma coraggiosa, deputata del Parlamento afgano dal 2005, la prima donna eletta, nel 2009, vicepresidente del Parlamento stesso, la prima a presiederne effettivamente le sedute. Grandi onori dunque, che Fawzia sconta ogni giorno con ostilità e disprezzo da parte dei deputati più conservatori, con tentativi di diffamazione, con minacce di morte. Ma la sua determinazione a lottare per il suo paese ne risulta semmai rafforzata: migliorare la vita del popolo afgano, sostenere la democrazia, garantire alle donne e alle bambine afgane quei diritti che non solo i talebani, ma anche le antiche tradizioni del paese negano loro, questi gli obiettivi della quotidiana lotta di Fawzia Koofi, che con semplicità, ma anche con grande passione, racconta le speranze, il dolore, il coraggio, i sacrifici che costituiscono il tessuto della vita di ogni donna in Afghanistan.
lunedì 5 dicembre 2011
Storie di Migranti
Fino ad oggi ho utilizzato il blog per informare, oggi, invece, voglio scrivere un rendiconto dell’incontro alla Biblioteca Panizzi, in occasione della inaugurazione della mostra fotografica, realizzata dalla FILEF (Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie) con il seguente titolo: Storie di migranti. L’emigrazione reggiana all’estero- l’immigrazione a Reggio Emilia. Mi riferisco all’evento presentato nell ‘ultimo post di questo blog.
Voglio raccontare l’incontro che ha visto una buona partecipazione del pubblico, che ha seguito attento gli interventi dei vecchi migranti di tempi lontani e dei nuovi immigrati del tempo presente. Non parlerò invece della mostra, perché conto di visitarla in seguito; oggi eravamo in troppi per visionarla con attenzione.
La mostra e l’incontro di oggi si inseriscono nel quadro delle celebrazioni...
martedì 29 novembre 2011
Mostra "Storie di Migranti"
Domenica 4 dicembre 2011, ore 10.00 alla Biblioteca Panizzi, Via Farini 3- Reggio Emilia
In collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, nell'ambito delle iniziative per "La giornata internazionale del Migrante" e a sostegno della campagna sui diritti di cittadinanza "L'Italia sono anch'io ", sarà inaugurata la mostra:
STORIE DI MIGRANTI, L'emigrazione reggiana all'estero- l'immigrazione a Reggio Emilia, a cura del fotografo Mario Cocchi
Interverranno:
Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia
Franco Corradini, assessore alla...
sabato 26 novembre 2011
Amara Lakhous, Un pirata piccolo piccolo

A maggio 2010 sempre la casa editrice e/o ha pubblicato Un pirata piccolo piccolo, che è solo per ordine di successione il terzo edito in Italia, ma, come Amara ricorda nella sua interessante introduzione, è in realtà il suo primo romanzo scritto nel 1993, addirittura quando ventitreenne era ancora nell' Algeria insanguinata dalla guerra civile, che in sette anni causò la morte di centocinquantamila persone

I militari con il pretesto poi di “salvare la democrazia” facevano i propri interessi personali e così trionfava la corruzione, il nepotismo, la concentrazione della ricchezza nelle mani di poche persone. E l’Algeria, paese ricco, restava paese di poveri.
giovedì 24 novembre 2011
XX Dossier statistico Immigrazione 2010
Da Sancara, blog sull’Africa, www.sancara.org
Sono dati di un anno fa, ma comunque significativi ancora oggi
Il 26 ottobre 2010 in tutta Italia, per l'esattezza in una trentina di diverse città, dal Nord al Sud, è stato presentato il XX Dossier Statistico sull'Immigrazione 2010, curato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes e con il motto "Per una cultura dell'altro".
Ecco una sintesi del ricco dossier, che nella forma completa affronta (la prima edizione risale al 1991), in oltre 500 pagine, tutti gli aspetti più rilevanti del fenomeno migratorio.
Dal 1 gennaio 2009 al 1 gennaio 2010 gli stranieri residenti...
mercoledì 23 novembre 2011
Stefano Liberti, Land grabbing

L'"accaparramento di terre” consiste nell’affitto o acquisto di enormi quantità di terra nelle nazioni africane o sudamericane da parte di Paesi come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, la Libia, la Corea del Sud – che dispongono di consistenti risorse economiche, ma di spazi coltivabili largamente inadeguati al fabbisogno alimentare delle loro popolazioni – e di grandi multinazionali dell’agrobusiness – che hanno sempre più fame di terra destinate a piantagioni per la produzione di biocarburanti.
Anche numerose società finanziarie si sono lanciate in questa corsa, attratte dai ricavi che la terra sembra promettere nel breve e nel medio periodo.
Come si traduce tutto questo nelle economie, nelle società e negli...
martedì 22 novembre 2011
Amara Lakhous, Divorzio all'islamica a Viale Marconi

È sempre Chiara Carrer l’illustratrice, efficace con i suoi caratteri graphic essenziali: la stessa del fortunato Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, (romanzo di cui il Gruppo di interculture si è occupato nel 2008).
È lei che sin dalla copertina ci introduce nel romanzo, facendoci subito conoscere i personaggi, presentati con un duplice nome. In particolare notiamo i due protagonisti: Issa/ Christian e Safia/ Sofia.
Sono loro i narratori in un romanzo organizzato in capitoli: in un capitolo è Issa a raccontare, nel successivo è Sofia a farci conoscere gli eventi della storia e il loro punto di vista.
Siamo in un quartiere popolare di Roma e anche questa...
sabato 19 novembre 2011
Paola Caridi, Arabi invisibili

Paola Caridi può fare certe affermazioni, anche perché da sei anni vive in pianta stabile in Medio Oriente ed ha avuto la possibilità di approfondire la conoscenza del mondo arabo, come corrispondente dal Cairo nel 2001-2003 ed ora da Gerusalemme.
Si è parlato di lei e del suo libro come "diario di una giornalista mediterranea dagli occhi azzurri" e dei suoi incontri nei “suq” tra web e limonate alla menta. Il titolo dell’introduzione è appunto "Bush non ha mai bevuto una limonata alla menta”. La limonata alla menta è un pretesto, per sottolineare la raffinatezza della cultura araba, ma anche per evidenziare che il mondo arabo non è un blocco unico, per cui bisogna mostrarne le differenze. La limonata di Damasco è diversa da quella del Cairo o di Gerusalemme.
E’ probabile che Bush non abbia mai bevuto una limonata alla menta e come lui tutti quei potenti che decidono le sorti del Medio Oriente e del nord Africa e questo sta ancora a simboleggiare l’ignoranza in merito alla cultura araba.
venerdì 18 novembre 2011
Spazio Gerra, film dedicati al Sudafrica
Dal 19 novembre lo Spazio Gerra ospita una selezione di 9 Drawings for Projection, serie di film dedicati al Sudafrica di uno dei più significativi protagonisti dell’attuale scena internazionale.
L’evento dal titolo Fluxus–African Contemporary Art: William Kentridge sarà inaugurato, nell’ambito delle iniziative volte a valorizzare la cultura contemporanea dell’Africa, sabato 19 novembre, a Reggio Emilia, nello Spazio Gerra (piazza XXV Aprile 2), alla presenza di S.E. Thenjiwe Mtintso, ambasciatore del Sudafrica in Italia.
L’assessore alla Cultura Giovanni Catellani ha sottolineato l’eccezionalità dell’evento per la nostra città, in considerazione della fama di William Kentrindge nel panorama dell’arte contemporanea e della importanza più generale che questa iniziativa culturale assume nel rafforzare il dialogo tra la città di Reggio e l’Africa. Ha poi aggiunto che tutto questo si è reso possibile, ancora una volta, grazie “alla partecipazione...
giovedì 17 novembre 2011
Isole galleggianti. Poesia femminile sudafricana 1948-2008

Assieme alle curatrici del volume, Paola Splendore e Jane Wilkinson, interverranno Maria Teresa Carbone, Viola Papetti e l'attrice Marianna Masciolini.
La letteratura sudafricana non è più da tempo nel nostro paese un "oggetto misterioso". A partire dai Premi Nobel J.M. Coetzee e Nadine Gordimer, sono molti gli autori del Sudafrica tradotti e premiati, letti e amati anche dai lettori italiani. Questi prezioso volume svela un filone della letteratura sudafricana finora poco noto, anzi, in gran parte inedito in italiano: la poesia femminile, in lingua inglese e in afrikaans.
Isole galleggianti contiene una raccolta di poesie scritte da poetesse sudafricane tra il 1948 e il 2008, testi che svelano una ricchezza di voci, temi, sensibilità e registri assolutamente sorprendente.
mercoledì 16 novembre 2011
Francesca Caminoli, La guerra di Boubacar

Insieme con l'autrice, interverranno la giornalista e saggista Lidia Campagnano e il sociologo Aly Baba Faye.
Tra loro, Boubacar, che dal suo villaggio natale viene addestrato a Dakar e poi a Casablanca, e partecipa allo sbarco sulla spiaggia minata di...
martedì 15 novembre 2011
Per conoscere Albert Cossery
Nato in Egitto nel 1916, passata la giovinezza al Cairo, ha trascorso quasi tutta la vita in Francia, a Parigi, a Saint Germaine de Prés, all’hotel Louisiana, di cui occupava una camera dal 1945. E in quella camera è morto a 95 anni nel 2008. Nel 1997 dichiarava a Le Monde: “Così senza possedere nulla sono un uomo libero, un disertore della vita”.
E’ stato definito uno scrittore monaco per una sua volontaria austerità, anche se poi è difficile conciliare questa definizione con la vita da dandy nel Quartiere Latino, le frequentazioni con Camus, J. Genet, H. Miller, che già in Egitto lo aveva aiutato a pubblicare il suo primo romanzo. Amava anche sottolineare che era stato a letto con più di 3000 donne. Voleva fare concorrenza a Simenon, che fece analoghe dichiarazioni? Fu anche sospettato di essere una spia degli Stati Uniti.
Nella sua lunga vita, in 60 anni di carriera, ha scritto solo dieci romanzi in lingua francese, di cui otto tradotti in 15 lingue, raramente in arabo. Scrive in francese, pur continuando a sentirsi profondamente egiziano: “Io non sono francese, sono uno scrittore di lingua francese” Parlava un francese perfetto e aveva un particolare uso del francese, per scrivere: usava il francese classico per narrare, mentre nei dialoghi un francese che era un calco linguistico come traduzione letterale dall’arabo. Si può dunque affermare che Cossery ha contribuito all’arricchimento della lingua francese, come altri scrittori famosi: Beckett, Ionesco, Choran, Kundera, Agota Kristof e altri.
martedì 8 novembre 2011
Antonio Morone, L'ultima colonia. Come l'Italia è tornata in Africa. 1950-60

Nel 1941 si concluse l’esperienza coloniale italiana in Africa, iniziata alla fine dell’800 e proseguita nel ventennio fascista.
Nove anni più tardi, la Somalia meridionale venne “riaffidata”dalla comunità internazionale alla “tutela” dell’ex potenza coloniale per un decennio di Amministrazione Fiduciaria (AFIS), durante il quale l’Italia avrebbe dovuto guidare l’ex colonia sul cammino della democrazia, formando classi dirigenti italofone e garantendo un legame continuativo tra i due paesi. Il difficile parto della Somalia postcoloniale però mise in evidenza, anche alla luce degli eventi successivi, il sostanziale fallimento di quest’esperienza.
Nel suo libro L’ultima colonia. Come l’Italia è tornata in Africa 1950-1060 Antonio Morone ripercorre
l’esperienza dell’AFIS, ricorrendo a ricerche d’archivio approfondite e puntuali e riconsegnando al dibattito un periodo che viene quasi sempre omesso nella storia del colonialismo italiano e che invece è essenziale per comprendere molte delle vicende che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di storia dei due paesi.
l’esperienza dell’AFIS, ricorrendo a ricerche d’archivio approfondite e puntuali e riconsegnando al dibattito un periodo che viene quasi sempre omesso nella storia del colonialismo italiano e che invece è essenziale per comprendere molte delle vicende che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di storia dei due paesi.
giovedì 3 novembre 2011
Tahar Ben Jelloun: "Una Primavera non fa la democrazia". L''ESPRESSO n° 44, 3 novembre 2011
Per questo motivo è fondamentale capire che nulla è acquisito una volta per tutte e che alcune forze nostalgiche di un recente passato e favorevoli alla regressione faranno di tutto per impedire una vera liberazione del paese. Di fatto, grazie alla ritrovata libertà, clan e gruppi diversi si affronteranno per imporre la propria visione del mondo. Questo è quanto sta accadendo in Egitto dalla fuga di Mubarak e in Tunisia da quella di Ben Ali. Il campo è libero, c'è spazio affinchè opinioni diverse si contrappongano sul terreno, in piazza, nelle famiglie e anche all'interno delle varie correnti.
martedì 25 ottobre 2011
Incontro con Lucio Caracciolo. "Eclats d'Afrique", Reggio Emilia, Spazio Gerra, 28 ottobre 2011
Ultima settimana di apertura della mostra “Eclats d’Afrique”, allo Spazio Gerra. L’esposizione racconta e documenta la Primavera Araba, riverberata tra Egitto, Libia e Tunisia negli ultimi mesi, e vede protagonisti i collettivi Cesura Lab e Artocracy, oltre che il lavoro di punta “Fighters” del giovane fotoreporter somalo Mohamed Dahir, vincitore di diversi premi internazionali per l'opera realizzata a Mogadiscio. Il titolo del progetto “Eclats d’Afrique” prende in prestito il termine francese per indicare le schegge generate da esplosioni di bombe, ma anche le azioni clamorose che destano scalpore e che fanno notizia per il loro impatto sulla società. Ma “éclat” è anche lo splendore, la luce...
sabato 22 ottobre 2011
Le donne tunisine tra rivoluzione e elezioni
Un interessante articolo di Chiara Sebastiani 18/10/2011
dal sito "In genere, donne e uomini per la società che cambia" www.ingenere.it
Chiara Sebastiani, docente di Governo Locale e Politiche delle Città presso l’Università di Bologna, psicoanalista di formazione junghiana, svolge ricerche in Europa e in Africa sullo spazio pubblico, la sfera pubblica politica e i rapporti di genere
Il voto del 23 ottobre per l’Assemblea costituente in Tunisia è una tappa storica piena d’incognite. Se la rivoluzione tunisina del 14 gennaio 2011 è la madre della Primavera Araba, queste elezioni ne sono la prima prova istituzionale. E la sensazione generale è che la direzione che prenderanno i rapporti di genere e quella che prenderà la transizione democratica siano strettamente intrecciate.
In Tunisia il protagonismo femminile ha una lunga storia puntellata da una galleria di donne colte, influenti, autonome e cosmopolite (1). Dopo l’indipendenza del paese, nel 1956, il “Codice dello Statuto personale” ha dato loro, nei rapporti familiari, una condizione...
martedì 18 ottobre 2011
Tahar Ben Jelloun, La rivoluzione dei gelsomini. Il risveglio della dignità araba

Fondamentale il sottotitolo: “il risveglio della dignità araba”, grazie alla primavera araba, scoppiata in pieno inverno.
Per Ben Jelloun è importante, per superare i pregiudizi sul mondo arabo, approfondirne la conoscenza e soprattutto non confondere il fondamentalismo con la religione islamica.
venerdì 14 ottobre 2011
Festivaletteratura 2011. Ala al-Aswani
Paola Caridi intervista Ala al-Aswani: titolo dell’evento 122: Rivoluzione
Paola Caridi incomincia la presentazione, ricordando che Ala-Al-Aswani aveva già in un certo senso previsto la rivoluzione in Egitto, scrivendo il suo romanzo di grande successo Palazzo Yaocubian. Il 25 gennaio 2011 ha ritrovato i personaggi dei suoi romanzi in piazza Tahrir, al Cairo a fare la rivoluzione e a rovesciare Mubarak.
In particolare ricorda poi Khaled Said, un egiziano originario di Alessandria, che il 6 giugno del 2010 fu picchiato e torturato a morte da due poliziotti che, sfruttando i poteri loro conferiti dallo stato di emergenza, volevano perquisirlo. Mentre Khaled chiedeva la motivazione o l’esibizione di un mandato, gli agenti lo hanno ucciso. La sua uccisione scatenò la rabbia degli egiziani, ma allora nessuno pensava che un anno più tardi Mubarak, il ministro degli interni e alcuni uomini chiave del regime di polizia si sarebbero trovati dietro le sbarre.
Non poteva mancare il ricordo di Mohamed Bouazizi, il tunisino, di cui ho già parlato in un altro post, come scintilla per la deposizione di Ben Ali. Il fuoco su cui si è immolato ha acceso la fiamma della protesta di migliaia di persone in Tunisia e di centinaia di migliaia di persone di altri paesi. E’ da questo tragico episodio che si è scatenata la “Primavera araba”.
giovedì 13 ottobre 2011
Festivaletteratura 2011. Pagine della cultura. Ala al-Aswani
| Alle ore nove, nella parte retrostante la chiesa di S.Andrea dell’Alberti, c’è uno spazio dove, oltre a degustare gratuitamente un buon caffè, si può assistere ogni mattina alla lettura delle terze pagine dei quotidiani stranieri. Dal 2009 in questo spazio si fa la Rassegna stampa, coordinata da giornalisti di Internazionale come Alberto Notarbartolo e Piero Zardo.
Alcuni dei protagonisti della cultura internazionale sono chiamati a commentare sia notizie ricavate dai giornali tradizionali, sia da quelli on-line, dando al pubblico la possibilità di confrontarsi, con una prospettiva di volta in volta diversa, spesso distante da quella proposta dai giornali italiani.
Quest’anno gli incontri sono stati con Howard Jacobson, inglese, scrittore, saggista, giornalista dell’Independent, con Ala Al Aswani, con Rachel Donadio, giornalista del New York Times e Alain De Botton, scrittore in lingua inglese, autore in particolare di "Del buon uso della religione. Una guida per i non credenti".
mercoledì 12 ottobre 2011
Festivaletteratura 2011. Primavera araba (parte seconda).
Alle 22.30 di giovedì 9 settembre 2011 nello spazio di Blurandevu i giovani volontari incontrano un blogger egiziano. Doveva essere Ramy Raoof secondo il programma, ma è stato sostituito da Wael Abbas, comunque un blogger protagonista del movimento di piazza Tahir. Ha 36 anni, è laureato in letteratura inglese, ha fatto studi di informatica e gestisce dal 2004 un blog.
È uno dei protagonisti della Rivoluzione egiziana, cha ha trovato in internet uno dei suoi principali strumenti di lotta e di mobilitazione. Il suo blog è stato uno dei principali canali...
martedì 11 ottobre 2011
Festivaletteratura 2011. Primavera araba (parte prima)
Il tema che più ho rincorso nel Festivaletteratura Mantova 2011 è stato senz’altro la Primavera Araba, a partire dal’evento “Lezioni dal secondo risveglio arabo”, condotto dalla giornalista Paola Caridi, che da molti anni vive e lavora in Egitto.
Gli intervistati erano Gad Lerner e Tahar Lamri, un intellettuale algerino che è vissuto in Libia e che ora vive in Italia da molti anni. Importante il suo doppio sguardo su Italia e Maghreb.
Nella consapevolezza che questo movimento rimarrà nei libri di storia per i mutamenti che promette di generare, Paola Caridi attraverso i due intervistati vuole fare luce sul lessico di queste rivoluzioni, per capire quello che sta succedendo e quello che succederà sull’altra riva del Mediterraneo, anche oltre il Medio Oriente e il Nord Africa.
lunedì 10 ottobre 2011
Ai lettori
L'estate è finita e, con l'arrivo dell'autunno, possiamo pensare ad una piena attività del blog che abbiamo appena creato. Per ora solo Beatrice ed io, Caterina, alias Xochitl2, possiamo operare come autori, ma l'invito è ovviamente aperto a tutto il gruppo di Interculture.
Chiunque potrà, invece, come è ovvio, intervenire, per commentare i post che produrremo.
Parleremo soprattutto di libri o di eventi legati ai temi sia dell'emigrazione sia delle culture di altri paesi e continenti, a partire da quello africano, che sono gli argomenti di cui ci siamo occupati ultimamente.
Per cominciare penso di pubblicare alcuni articoli sulla Primavera Araba, come rendiconto del recente Festivaletteratura di Mantova.
Come Xochitl2 da alcuni anni pubblico recensioni di libri o di eventi in un altro blog: www.gruppodilettura.wordpress.com, da cui penso di stralciare articoli inerenti ai temi di nostro interesse, come quelli relativi alla Primavera araba.
mercoledì 29 giugno 2011
Partecipazione a Tutte le "Lettere" di Parma
Nel Marzo del 2011 abbiamo collaborato con il Centro Culturale "Il Borgo" di Parma, partecipando al ciclo di conversazioni Tutte le "Lettere" di Parma, che si è occupato delle lingue e letterature di alcuni popoli presenti a Parma.
Nel nostro intervento, centrato sul tema della cultura africana, abbiamo presentato brevemente i risultati delle nostre ultime ricerche, concentrandoci soprattutto sugli aspetti linguistici delle opere da noi esaminate.
In particolare Caterina Fiore ha introdotto il tema della lingua, presentando le innumerevoli varietà linguistiche africane e spaziando dagli idiomi indigeni a quelli postcoloniali.
Maria Beatrice Spallanzani invece si è soffermata sulle scelte linguistiche degli scrittori algerini, dibattuti tra arabo e francese, con riferimento particolare all'opera di Yasmina Khadra.
Franca Pinnizzotto ha poi concluso l'intervento illustrando le ragioni della scelta del cosiddetto "rotten English" da parte dello scrittore nigeriano Ken Saro Wiwa nel suo romanzo Sozaboy.
martedì 28 giugno 2011
Quale Africa conosciamo?, 2010
Nel 2010 abbiamo affrontato la prima tappa del cammino esplorativo della cultura che ha come centro l'Africa, occupandoci sia di autori e registi africani, sia di autori che hanno scritto sull'Africa.
A darci lo spunto e l'avvio, è stata una frase del famoso giornalista polacco Ryszard Kapuscinski, un brano tratto da una delle sue opere più famose, Ebano:
Quale Africa conosciamo? E' un oceano, un pianeta a se stante, un cosmo vario e ricchissimo ... solo per semplificare lo chiamiamo Africa.
L'infinita complessità della cultura o, per meglio dire, delle culture africane ci ha spinto ad avvicinarci a questo mondo ricchissimo e sfaccettato, che ha...
mercoledì 15 giugno 2011
Con le radici in aria, 2008
Nell'anno 2008 ci siamo occupati del tema delle migrazioni, dando vita ad un progetto articolato, che ha riguardato letteratura, cinema, testimonianze.
Siamo partiti con una ricerca, che abbiamo chiamato "Ad alta voce la nostra voce", che ha raccolto gli scritti degli studenti stranieri dell'Istituto Professionale per il Commercio "Filippo Re" di Reggio Emilia.
Il lavoro, coordinato dalla compianta professoressa Marilena Mazzali e dalla collega Alda Bazzani, ha riguardato studenti di recente immigrazione, provenienti da molti paesi, soprattutto la Cina, ma anche da Thailandia, Romania, Moldova, Brasile, Marocco, Santo Domingo e numerosi altri.
Con semplicità e con pudore, i ragazzi hanno raccontato le loro...
venerdì 10 giugno 2011
E' nato un nuovo blog
Nasce oggi il blog del Gruppo di Studio Interculture collegato alla Mediateca dell'Università degli Studi di Modena e Reggio.
I componenti del gruppo sono prima di tutto degli appassionati lettori, da sempre interessati, per lavoro e per formazione, alla letteratura in generale e, in questi ultimi anni, anche alle culture "altre".
Il gruppo di studio esiste da alcuni anni e si è in precedenza occupato di temi legati alla migrazione, mentre ultimamente ha rivolto il proprio interesse alle culture di altri continenti, cominciando da quello africano.
Nel 2011-12 l'interesse del gruppo sarà rivolto all'Africa mediterranea, mentre successivamente ci si occuperà dell'area subsahariana.
Nel nostro blog commenteremo libri ed eventi relativi a questi temi, ma non solo: tutte le culture del mondo ci riguardano e ci interessano. Uno sguardo particolarmente attento sarà inoltre rivolto agli eventi culturali organizzati nella nostra città, Reggio Emilia.
Iscriviti a:
Post (Atom)